"Robin Hood - il proscritto" di Alexandre Dumas (padre)

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    "Non sono le nostre capacità a dimostrare chi siamo davvero, ma le nostre scelte" (Albus Silente)

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    Titolo: Robin Hood - il proscritto
    Autore: Alexandre Dumas (padre)
    Ed.: Newton Compton Editori
    Prezzo: non pervenuto

    Quant* hanno realmente letto il romanzo di Robin Hood?
    Quant* sapevano che a scrivere il romanzo di Robin Hood fu Dumas (padre)?
    Molto pochi, lo so. Tutt* (ma forse non tutt*) conosciamo la storia di Robin Hood unicamente per mezzo cinematografico ignorandone la fonte originaria, quella che ha ispirato le trasposizioni teatrali e cinematografiche, meramente cartacea ma non meno nobile.
    Vorrei provarmi a fare una critica un tantino differente dal solito con la speranza di riuscire a portarvi a una lettura incuriosita e interessata verso questo pezzo di storia e cultura della letteratura francese.

    Non mancano di certo i contesti storici e le ambientazioni realistiche dentro cui le storie si susseguono. L'ampia documentazione a cui Dumas ha attinto è evidente, anche se forse non completa per uno scrittore del suo tempo. E questo lascia su Robin Hood un gusto un po' acerbo, pur non essendo uno dei suoi primi scritti, che quasi delude a un occhio pignolo e assetato di sapere: come un bel frutto che visivamente attrae molto ma che poi al gusto si rivela non completamente maturo.
    Ma questo lato acerbo nel libro di Dumas è presto spiegato: la storia dell'eroe inglese (Sassone per la precisione) è stata tratta dalle ballate e dalle storie che per circa 3 secoli la tradizione orale dei bardi e degli storytellers hanno trasmesso, tramandato e arricchito.
    Ma l'opera finale non delude, allappa giusto un pochino, in taluni punti narrativi e storicamente non sempre attendibili, ma alfine glielo si perdona a Dumas. E' inevitabile, perdonarglielo.

    Dumas ci porta e riporta alla luce le gesta di un cavaliere, prima ancora di un eroe: di un uomo per il quale correttezza e rispetto sono al primo posto ma sempre dopo l'amore, sentimento che accompagna tutta la vita di quest'uomo semi-leggendario, e non solo la sua vita.
    La storia che si dipana nel libro è molto diversa dalla storia che cinema e televisione ci hanno portato.
    L'amore descritto nel libro è di un'intensità incredibile e le gesta degli eroi (la stessa banda degli Allegri Compagni è piena di eroi) sono più vive, intense, ricche di quanto si possa credere.
    Il romanzo di Robin Hood è talmente pieno di colpi di scena da rimanerne sbalorditi.
    Robin Hood ha un tale carisma e un potere educativo e istruttivo che riesce a espletarli anche a distanza di tanti secoli.

    Vi invito a leggere questa piccola e preziosissima opera che ha saputo legare con un unico filo, quello del romanzo, la vita, le gesta, gli amori e la maestria per secoli narrati a pezzi, quelli di un eroe veramente unico, talmente fantastico da non sembrare vero, talmente reale da essere diventato una leggenda immortale.

    Edited by LupaRogue - 10/10/2017, 23:08
     
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    Devo dire che non mi hai particolarmente convinto a leggere questo romanzo, trovo la recensione troppo celebrativa e in alcuni punti ridondante.
    Inoltre tratti questo romanzo come fosse un fedele resoconto storico, o comunque la versione giusta, cosa che decisamente non è.
    CITAZIONE
    ignorandone la fonte originaria meramente cartacea

    Come puoi definire Dumas "la fonte originaria", se le ballate sono di 5 secoli più vecchie? Non è neppure la prima opera scritta su Robin Hood. In sostanza quello di Dumas non è "il romanzo di Robin Hood", ma solo un romanzo su Robin Hood (probabilmente il più importante dato che non ne ho trovati altri XP).

    Più tecnicamente: se vuoi utilizzare un registro linguistico alto (diciamo pure antiquato), va bene, ma per favore non accostarlo ad espressioni gergali ("Tutti si conosce"). Anche l'uso dell'asterisco per rendere neutro "tutti", lo trovo poco adatto (da noi si dice "pedo 'l tacon che 'l bus").
    Inoltre ho notato un paio di ripetizioni: "la tradizione orale dei menestrelli, dei cantastorie e dei contastorie (storytellers)"; "peculiare di un grande autore ma anche autore storico".
    CITAZIONE
    Ma se vi dicessi che la storia che si conosce, quella rivisitata nella trasposizione, non è andata proprio così?

    Ti risponderei di rivedere la sintassi di questa frase.


    Sottigliezze:
    CITAZIONE
    che riesce a espletare anche a distanza di cotanti secoli?

    Capisco che suoni bene, ma non credo che 1,54 secoli possano definirsi "cotanti". XD
     
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    Urca boia!
    Tutto questo mi fa bene per rendermi conto che è meglio non azzardare nulla alle 23 di sera dopo una lunga giornata di lavoro che segue altri 14 giorni di lavoro senza pausa XD. Direi che come attenuante mi salvi :ehm: .
    Modificherò il testo quanto prima sperando di riuscire a renderlo migliore. Grazie Sommo Sacerdote.

    CITAZIONE (Echø @ 9/10/2017, 14:08) 
    Inoltre tratti questo romanzo come fosse un fedele resoconto storico, o comunque la versione giusta, cosa che decisamente non è.

    Non intendevo assolutamente dire che il romanzo è un fedele resoconto della storia di Robin Hood, ma ne stimo sicuramente il grande lavoro che c'è dietro. Non credevo neppure si potesse intendere questo visto che mi era sembrato di aver chiaramente detto che è tratto da diversi secoli di ballate e quant'altro.

    CITAZIONE
    ignorandone la fonte originaria meramente cartacea

    Come puoi definire Dumas "la fonte originaria", se le ballate sono di 5 secoli più vecchie? Non è neppure la prima opera scritta su Robin Hood. In sostanza quello di Dumas non è "il romanzo di Robin Hood", ma solo un romanzo su Robin Hood (probabilmente il più importante dato che non ne ho trovati altri XP).
    [/QUOTE]

    "si conosce la storia di Robin Hood unicamente per mezzo cinematografico ignorandone la fonte originaria meramente cartacea ma non meno nobile.". Evidentemente mi sono espressa male poiché non mi riferivo a Dumas ma al "mezzo cinematografico" il quale modifica molto il testo di Dumas quasi non lo conoscesse. Naturalmente apporterò le dovute correzioni.

    CITAZIONE
    Più tecnicamente: se vuoi utilizzare un registro linguistico alto (diciamo pure antiquato), va bene, ma per favore non accostarlo ad espressioni gergali ("Tutti si conosce"). Anche l'uso dell'asterisco per rendere neutro "tutti", lo trovo poco adatto (da noi si dice "pedo 'l tacon che 'l bus").
    Inoltre ho notato un paio di ripetizioni: "la tradizione orale dei menestrelli, dei cantastorie e dei contastorie (storytellers)"; "peculiare di un grande autore ma anche autore storico".

    A te può non piacere il "tutt*" ma personalmente lo trovo un compromesso accettabile per il neutrale pertanto lo terrò.
    Inoltre ho notato che pur vantando una critica tagliente (a tratti più volutamente dissacrante che non realmente costruttiva) e una conoscenza globali la tua osservazione pecchi di ignoranza mio caro e non posso fare a meno di fartelo notare. Non ci sono affatto ripetizioni tra "menestrelli, cantastorie e contastorie" poiché sono tre professioni differenti, per quanto simili, che si avvalgono di tecniche narrative differenti per trasmettere la tradizione orale e non solamente quella. Oltre a essersi sviluppati non propriamente contemporaneamente hanno però, in alcuni paesi, permesso ad altre professioni di crearsi.
    Il menetrello si accompagnava con strumenti musicali e spesso cantava, era poliglotta e nella maggior parte dei casi decantava principalmente fatti di cronaca (in Francia, ad esempio, il menestrello "diventa" Trovatore grazie e/o a causa dello scambio tra gli stessi menetrelli e i nobili, infatti mentre il menestrello rimane a esibirsi nelle piazze tra il popolo il trovatore si esibisce nelle corti nobiliari). Molto probabilmente discendono dai menestrelli i poeti a braccio (centro Italia) che improvvisavano cantando in ottave le notizie che divulgavano tra i vari paesi, non avevano con se strumenti musicali ed erano, principalmente, contadini e pastori.
    Il cantastorie improvvisava cantando le storie della tradizione orale tra cui le ballate, principalmente, ma anche le fiabe, le favole, etc. Poteva non accompagnarsi con uno strumento musicale, ma raramente i cantastorie non ne avevano.
    I contastorie (in Sicilia chiamati cuntastorie) erano invece i raccontastorie (storytellers in inglese, che ho aggiunto tra parentesi in "onore" al Sassone Robin Hood di cui stavo parlando). Essi, i contastorie, erano fondamentalmente degli oratori, di norma non suonavano strumenti ma spesso si esibivano in coppia con un musico il quale accompagnava con suoni o musica i racconti del primo. Quella del contastorie è sicuramente l'arte più antica ed era tenuta talmente in alta considerazione che in Sicilia vennero istituiti dei veri e propri Monasteri per orfani non vedenti che venivano iniziati al mestiere del cuntastorie e quando erano pronti li invitavano a lasciare il Monastero affinché andassero in giro per le strade a "guadagnarsi il pane". Lo stesso Omero era un contastorie cieco.


    CITAZIONE
    che riesce a espletare anche a distanza di cotanti secoli?

    Capisco che suoni bene, ma non credo che 1,54 secoli possano definirsi "cotanti". XD
    [/QUOTE]

    E se non sono tanti che sono? :D Ma poi, da dove li hai contati 1,54 secoli? :swish:
     
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    Non credevo neppure si potesse intendere questo visto che mi era sembrato di aver chiaramente detto che è tratto da diversi secoli di ballate e quant'altro.

    L'hai detto, però ne parli come se quello di Dumas fosse il "vero" Robin Hood, e quello cinematografico una copia, quando in sostanza sono entrambi opere derivate dalla stessa fonte.

    CITAZIONE
    Evidentemente mi sono espressa male poiché non mi riferivo a Dumas ma al "mezzo cinematografico" il quale modifica molto il testo di Dumas quasi non lo conoscesse.

    E difatti non lo conosce (o deliberatamente lo ignora). Lo dici anche tu che pochi conoscono questo romanzo. Credo che i film su RH si basino direttamente sulle ballate, o addirittura soltanto sul personaggio. Non ricordano Dumas perché con Dumas non hanno nulla a che fare.

    CITAZIONE
    la tua osservazione pecchi di ignoranza mio caro e non posso fare a meno di fartelo notare. Non ci sono affatto ripetizioni tra "menestrelli, cantastorie e contastorie"

    Non è ignoranza, è una vaga dislessia: avevo letto due volte "cantastorie" XD (e non conoscevo il contastorie, grazie per la lezione).

    CITAZIONE
    E se non sono tanti che sono?

    Uno e mezzo, i secoli.
    Volendo si può parlare di cotanti anni, o di cotanto tempo.

    CITAZIONE
    Ma poi, da dove li hai contati 1,54 secoli?

    Wikipedia data il romanzo al 1863, ad oggi sono 154 anni = 1,54 secoli.
    ...
    Ho appurato che invece la Wikipedia inglese (mi pare più affidabile) lo data al 1873, quindi sono solo 144 anni = 1,44 secoli.
    E la stessa en:Wiki lo cita come seguito di un altro romanzo su Robin Hood, dell'anno prima.
     
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    [QUOTE=Echø,9/10/2017, 21:56 ?t=5710749#entry23798253]
    CITAZIONE
    Evidentemente mi sono espressa male poiché non mi riferivo a Dumas ma al "mezzo cinematografico" il quale modifica molto il testo di Dumas quasi non lo conoscesse.

    CITAZIONE
    E difatti non lo conosce (o deliberatamente lo ignora). Lo dici anche tu che pochi conoscono questo romanzo. Credo che i film su RH si basino direttamente sulle ballate, o addirittura soltanto sul personaggio. Non ricordano Dumas perché con Dumas non hanno nulla a che fare.

    In realtà teatro e cinema si rifanno al romanzo piuttosto che alle ballate e alle storie essendo le stesse frammentate e arricchite nel tempo, come ho detto. Ma si conosce RH appunto attraverso la televisione/cinema piuttosto che attraverso il libro.
    Motivo in più per leggere il libro :P

    CITAZIONE
    la tua osservazione pecchi di ignoranza mio caro e non posso fare a meno di fartelo notare. Non ci sono affatto ripetizioni tra "menestrelli, cantastorie e contastorie"

    CITAZIONE
    Non è ignoranza, è una vaga dislessia: avevo letto due volte "cantastorie" XD (e non conoscevo il contastorie, grazie per la lezione).

    In tal caso pardòn (di nulla ;) )


    CITAZIONE
    Volendo si può parlare di cotanti anni, o di cotanto tempo.

    Giusto. Grazie per la precisazione :D

    CITAZIONE
    Ma poi, da dove li hai contati 1,54 secoli?

    CITAZIONE
    Wikipedia data il romanzo al 1863, ad oggi sono 154 anni = 1,54 secoli.
    ...
    Ho appurato che invece la Wikipedia inglese (mi pare più affidabile) lo data al 1873, quindi sono solo 144 anni = 1,44 secoli.
    E la stessa en:Wiki lo cita come seguito di un altro romanzo su Robin Hood, dell'anno prima.

    Ma io mi riferivo ai secoli riguardo RH e non riguardo il libro visto che parlo di lui. Quindi sono molti di più i secoli in questione :)
    Il libro precedente è "Robin Hood - il principe dei ladri" che è poi il libro dal quale hanno attinto maggiormente le trasposizioni teatrali e cinematografiche. Ma il libro precedente non l'ho ancora letto, per il momento ho letto solo questo :P

    Edited by LupaRogue - 9/10/2017, 22:43
     
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    In realtà teatro e cinema si rifanno al romanzo piuttosto che alle ballate e alle storie essendo le stesse frammentate e arricchite nel tempo, come ho detto.

    Ne dubito, intanto ho trovato almeno almeno tre opere teatrali precedenti, e RH compare anche in Ivanhoe (1819).
    Tralasciando ciò, Robin Hood fa parte della cultura popolare inglese da molto prima che Dumas ci mettesse le mani; la sua storia non è conosciuta per via cinematografica, è conosciuta e basta! Prendi me: l'unico film su RH che ho visto è quello Disney, di cui per altro ricordo poco o niente, ma RH lo conosco lo stesso.
    E poi vorresti dirmi che ci sono centinaia di film basati sullo stesso libro?

    CITAZIONE
    Ma io mi riferivo ai secoli riguardo RH e non riguardo il libro visto che parlo di lui.

    Occhio, tu stai recensendo il libro, non il mito, quindi stai parlando solo del RH di Dumas.

    Edited by Echø - 10/10/2017, 13:45
     
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    CITAZIONE (Echø @ 10/10/2017, 13:15) 
    CITAZIONE
    In realtà teatro e cinema si rifanno al romanzo piuttosto che alle ballate e alle storie essendo le stesse frammentate e arricchite nel tempo, come ho detto.

    Ne dubito, intanto ho trovato almeno almeno tre opere teatrali precedenti, e RH compare anche in Ivanhoe (1819).
    Tralasciando ciò, Robin Hood fa parte della cultura popolare inglese da molto prima che Dumas ci mettesse le mani; la sua storia non è conosciuta per via cinematografica, è conosciuta e basta! Prendi me: l'unico film su RH che ho visto è quello Disney, di cui per altro ricordo poco o niente, ma RH lo conosco lo stesso.
    E poi vorresti dirmi che ci sono centinaia di film basati sullo stesso libro?

    Ma sono davvero io che scrivo male e quel che dico non si capisce o sei tu che fai una libera e personale interpretazione di quel che scrivo?
    Io ho detto e sostengo che Dumas è stato il primo a unire con un unico filo, quello del romanzo, le ballate, i racconti, le storie, etc che da qualche secolo si tramandavano su RH, dandogli anche un continuum spazio-temporale. Quindi non ho mai affermato che prima di Dumas non ci fosse nulla di scritto riguardo RH, ho solo detto che è il primo romanzo che unisce quanto più possibile, mica la prima opera scritta su RH!
    Inoltre io ho scritto: "Tutt* (ma forse non tutt*) conosciamo la storia di Robin Hood unicamente per mezzo cinematografico". Cos'è che non ti è chiaro di questa frase tanto da affermare che "la sua storia non è conosciuta per via cinematografica" dal momento che non ho dato per assodato che potesse essere così per tutti. Inoltre io mi sto rivolgendo a un pubblico moderno, attuale, che è pertanto cresciuto con la televisione, mica mi sto rivolgendo a persone e/o lettori del 1900!
    Cos'è che ti sfugge in tutto questo? Forse a forza di voler essere a tutti i costi ipercritico al riguardo ti sfugge quello che io sto cercando di dire con il mio "invito alla lettura".
    Ora, ammesso che io ignori le opere teatrali poiché non ho fatto nessuna ricerca approfondita in merito e non ho nemmeno mai visto a teatro una rappresentazione su RH, si da il caso che (e cito solo alcuni film come esempio) Robin Hood della Disney così come Robin Hood - il principe dei ladri con Kevin Costner e Robin Hood - un uomo in calzamaglia di Mel Brooks (che però è una parodia del secondo film che ho citato), hanno chiaramente molte caratteristiche tratte principalmente dal primo libro di Dumas e in parte anche dal secondo, che è quello di cui ho tentato una critica personalizzata.
    Ho contato circa 21 film su RH (escludendo le varianti estere), circa 165 le puntate del primo telefilm. Numeri approssimativi. Ed escludendo anche le serie animate e altre versioni o film non giunti in Italia.
    Nessun film scrive chiaramente la fonte a cui si ispira e io stessa, pertanto, non posso dire con assoluta certezza a quale opera originale si rifaccia ogni film (salvo dove non sia palesemente scritto o chiaramente verificabile). Ad esempio nella trasposizione cinematografica è un'icona la scena del Torneo dove poi RH rapisce Lady Marian e la porta con sé nella foresta e questo nel libro di Dumas non c'è proprio. E nulla esclude che lo stesso Dumas abbia acquisito ulteriore materiale anche dall'Ivanhoe (dove per altro appare RH ma non è il personaggio principale).

    CITAZIONE
    Ma io mi riferivo ai secoli riguardo RH e non riguardo il libro visto che parlo di lui.

    CITAZIONE
    Occhio, tu stai recensendo il libro, non il mito, quindi stai parlando solo del RH di Dumas.

    Fai attenzione alla frase e al suo contesto prima di criticarla. Leggi con attenzione ciò che scrivo almeno per non rischiare sviste (ad esempio "cantastorie" e "contastorie") o fare confusione.
    Riporto la frase in questione: "Robin Hood ha un tale carisma e un potere educativo e istruttivo che riesce a espletarli anche a distanza di tanti secoli." Sì, sto recensendo il libro infatti, anche se lo si può intendere, volendo, anche a prescindere dal libro visto le storie che da secoli si narrano, cantano e tramandano soprattutto in Gran Bretagna.

    Edited by LupaRogue - 11/10/2017, 10:19
     
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    Io ho detto e sostengo che Dumas è stato il primo a unire con un unico filo, quello del romanzo, le ballate, i racconti, le storie, etc che da qualche secolo si tramandavano su RH, dandogli anche un continuum spazio-temporale. Quindi non ho mai affermato che prima di Dumas non ci fosse nulla di scritto riguardo RH, ho solo detto che è il primo romanzo che unisce quanto più possibile, mica la prima opera scritta su RH!

    Però l'hai definito "l'originale". A leggere la tua recensione sembrava quasi l'avesse inventato lui. Su questo ti sei espressa male.
    Comunque quelle erano sottigliezze, lasciamole lì.

    CITAZIONE
    Inoltre io ho scritto: "Tutt* (ma forse non tutt*) conosciamo la storia di Robin Hood unicamente per mezzo cinematografico". Cos'è che non ti è chiaro di questa frase tanto da affermare che "la sua storia non è conosciuta per via cinematografica" dal momento che non ho dato per assodato che potesse essere così per tutti. Inoltre io mi sto rivolgendo a un pubblico moderno, attuale, che è pertanto cresciuto con la televisione, mica mi sto rivolgendo a persone e/o lettori del 1900!

    Riformulo: "non è che RH è conosciuto per via cinematografica, è conosciuto e basta!", nel senso che è famoso pure senza i film: è un personaggio di folklore, e viaggia principalmente per via orale. In genere chi guarda un film su RH sa già cosa aspettarsi, perché già conosce il personaggio.
    Il senso è che RH in sé, supera in notorietà qualsiasi opera a lui ispirata.

    CITAZIONE
    hanno chiaramente molte caratteristiche tratte principalmente dal primo libro di Dumas e in parte anche dal secondo

    E non può essere che ciò sia semplicemente dovuto al fatto di avere un soggetto in comune? Si tratta in tutti i casi di adattamenti (forse interpretazioni è più corretto), ed è normale che si somiglino.
    En:wiki segnala "The Prince of Thieves" del 1948, come ispirato al romanzo di Dumas, ma solo quello.
    Il RH della Disney è una volpe, e (cito Wikipedia): "[Robin Hood] è probabilmente frutto della fusione del personaggio realmente esistito, bandito o nobile sassone decaduto, con le preesistenti leggende di un dio della foresta, una volpe plausibilmente omonima". A me, sembra un segno che gli autori hanno guardato alle leggende popolari, più che a Dumas.

    CITAZIONE
    Ho contato circa 21 film su RH

    Solo 21 XD.

    CITAZIONE
    Fai attenzione alla frase e al suo contesto prima di criticarla.

    Credo che il problema sia proprio il contesto, perché prima di dire:
    CITAZIONE
    Robin Hood ha un tale carisma e un potere educativo e istruttivo che riesce a espletarli anche a distanza di tanti secoli

    Hai speso quattro frasi ad elogiare il romanzo, se nella quinta sposti il soggetto sul personaggio, stai, come si suol dire, saltando di palo in frasca: tu parli del medioevo, ma il lettore sta ancora pensando al tardo '800.


    Piccolo consiglio spassionato: lascia perdere Robin Hood. No, non nel senso che devi buttare il libro; parlane senza fare comparazioni. Non dirmi quanto sia diverso e più bello dei film, o quanto sia stato bravo Dumas a scriverlo prima degli altri, perché non mi interessa. Voglio sapere di cosa parla, cosa (ti) trasmette, qual è il suo scopo. Lascia perdere cosa gli altri sanno di Robin Hood, e recensiscilo come se parlasse di Gianni Pinuzzo.

    (ignora pure l'ultima parte XD)
     
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